L'oasi di San Sebastiano
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Nella zona genovese di San Sebastiano, il Bisagno è costeggiato da strade ad alta percorrenza come la statale Via Piacenza da un lato e il Lungobisagno Dalmazia dall’altro. Se però si lascia alle spalle il rumore del traffico e ci si affaccia sul Ponte Guglielmetti, ci si può ritrovare in un sorprendente punto di osservazione naturalistica.
In questo tratto del torrente infatti, trovano riparo diverse specie di uccelli, prevalentemente anatidi, passeriformi, galliformi e gabbiani.
Facilmente osservabile è il germano reale (Anas platyrhincos), dal marcato dimorfismo sessuale, con il maschio nettamente riconoscibile per la testa dai riflessi verde metallico ed il caratteristico collare bianco; mentre la femmina presenta colori più uniformi e delicati.
E’ possibile seguire questi uccelli mentre nuotano o si lasciano trasportare dalla corrente, nelle loro operazioni quotidiane di “tolettatura” delle penne oppure mentre cercano il cibo filtrando l’acqua attraverso il becco che muovono sotto la sua superficie. Questo movimento diventa ben visibile nella stagione più calda quando il livello delle acque si abbassa.
In particolari periodi dell’anno è poi possibile assistere ai corteggiamenti e riuscire ad osservare i graziosissimi pulcini piumosi, di colore marrone bruno, che nuotano vicino alla madre.
Lungo questo tratto del Bisagno è anche frequente incontrare esemplari di fagiano (Phasianus colchicus), in cerca di semi, bacche e piccoli insetti.
Nella stagione riproduttiva, si può udire il suo potente richiamo e osservare piccole famiglie, con il maschio coloratissimo e sempre presente vicino alla femmina dai colori più tenui e mimetici che si nasconde con i piccoli nella bassa vegetazione del torrente.
Non è poi così raro incontrare anche l’elegante airone cinerino (Ardea cinerea) dalla livrea grigia, il collo e la testa bianchi con una caratteristica striscia nera che va dall’occhio alla punta della lunga cresta. Questo uccello resta spesso immobile oppure muove solo pochi passi per poi scattare in avanti con il lungo collo per afferrare qualche piccolo animale nell’acqua e volare via con il lento battito delle sue grandi ali.
Le acque del Bisagno possono inoltre ospitare in questo tratto, anche altre specie come la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus). Questa si può osservare più di rado ma si riconosce piuttosto facilmente per il colore nero sul quale spicca il rosso dello scudo frontale e di buona parte del becco. Sicuramente vale la pena soffermarsi a guardare il passaggio di questi uccelli, in modo particolare della femmina seguita dai pulcini neri.
Altri ospiti numerosi del Bisagno sono i gabbiani: si può osservare spesso il piccolo gabbiano comune (Larus ridibundus) ma anche il gabbiano reale (Larus michaellis) dalle caratteristiche zampe gialle.
Questi uccelli volteggiano in grandi gruppi sopra le acque per poi atterrare in cerca di cibo, che viene offerto anche dagli abitanti del quartiere e che riescono ad afferrare persino in volo.
Non mancano poi esemplari di piccione (Columbia livia), oggi molto comuni nelle aree urbane, che però, in questo contesto più naturale si esibiscono indisturbati in virtuose “danze” di corteggiamento.
L’alveo del torrente accoglie anche ospiti temporanei, di passaggio, come ad esempio i corvidi (Taccole, Cornacchie grigie) che, in piccoli gruppi, vi trovano cibo e riposo, e consente la sosta di specie migratorie come le rondini (Hirundo rustica) che si possono vedere volare a pelo d’acqua.
Più raramente è poi possibile osservare specie che raggiungono questo tratto da zone più a monte come ad esempio il cinghiale (Sus scrofa).
Se infatti, la fauna più rappresentativa e più facilmente osservabile è costituita dagli uccelli, questo habitat ospita anche altre specie animali come piccoli mammiferi, rettili, anfibi ed insetti.
Il frequente basso livello delle acque permette inoltre lo sviluppo di una discreta vegetazione che, oltre ad offrire riparo a numerose specie, può dare luogo, in alcuni periodi dell’anno, a spettacolari fioriture.
Questo tratto del Bisagno rappresenta quindi una piccola Oasi nella città che merita senza dubbio una maggiore attenzione e protezione.
Marina De Mattia