La foce
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L’ultimo tratto del Bisagno non è visibile in quanto interamente incanalato al di sotto del tessuto urbano. Nella zona della Foce infatti, questo torrente scorre sotto la grande Via Brigate Partigiane all’interno di una galleria artificiale che è stata costruita all’inizio degli anni trenta.
Questa struttura ha già diverse volte dimostrato però di non essere sufficiente per lo smaltimento delle acque superficiali, in modo particolare durante le ondate di piena.
Durante le ultime alluvioni (del 1954, 1970 e 1992) infatti, i danni maggiori sono stati riportati proprio nella zona della Foce.
Ciò è accaduto in quanto, a partire da metà dell’ottocento fino agli ultimi decenni del novecento, il territorio della Val Bisagno è stato oggetto di intensa urbanizzazione, in modo particolare nel tratto che attraversa la città di Genova.
E’ stata realizzata una drastica riduzione dell’alveo del torrente e dell’area golenale in prossimità della foce. L'edificazione incontrollata ha comportato inoltre un significativo incremento delle superfici impermeabili come strade e palazzi ed una riduzione di quelle permeabili come il suolo naturale, agricolo e la vegetazione.
Anche buona parte dei Palazzi che costeggiano via Brigate Partigiane sono sulle antiche pertinenze dell’alveo, così quando il tratto scoperto a monte va in piena è facile che all’inizio del tombinamento il torrente si ostruisca causando le terribili alluvioni del quartiere Brignole tragicamente documentate nel recente passato.
Si verifica cioè ad un progressivo incremento dei volumi d'acqua di ruscellamento e della frequenza dei fenomeni alluvionali, per i quali le sezioni idrauliche della parte terminale del torrente non sono più adeguate.
Per cercare di ovviare a questo problema, recentemente è stato sottoscritto un accordo fra Comune, Provincia e Regione per realizzare degli interventi di adeguamento del Bisagno.
Questi consistono principalmente nella ricostruzione della copertura nella zona della Foce, e nella realizzazione di uno scolmatore per lo smaltimento delle portate di piena eccezionale.
Quest’ultimo infatti, dovrebbe avere lo scopo di scolmare le portate intermedie del torrente Bisagno (circa 450mc/s), prima che entri nel tratto urbano del suo percorso, consentendo così di allungare (fino a circa 25 anni) il tempo di ritorno delle piene che potrebbero coinvolgere la zona della Foce.
La ricostruzione della copertura è di competenza del Comune, mentre la realizzazione dello scolmatore è stata attribuita alla Provincia.
Si spera che si tratti comunque di opere risolutive per la sicurezza idraulica della città in modo da scongiurare futuri rischi di allagamento delle aree di fondovalle.
Marina De Mattia
Fonti: | ||
Autore | Titolo | Riferimento |
P. Grasso | Canale scolmatore del torrente Bisagno – Progettazione preliminare | http://www.europaconcorsi.com/db/pub/scheda.php?id=13008 http://www.geodata.it/progetti/idrogeologia/bisagno/index.html (dal 2011 non più presenti in rete) |
Comune di Genova | "Alluvioni- quello che c'è da sapere” | Settore Protezione Civile e Comunicazione |